giovedì 7 marzo 2013

L’educazione alimentare oggi ha un compito di rilevante importanza in questi ultimi anni caratterizzati da una serie di emergenze planetarie. Pertanto anche in questo campo si assiste a una mondializzazione delle conoscenze per quanto riguarda l’alimentazione generata dal consumo dall’affermarsi sempre più aggressivo delle multinazionali dell’industria agro-alimentare dalle numerose campagne pubblicitarie che sponsorizzano “cibo spazzatura”. Tutto questo riduce le cifre della singolarità della persona costretta al “piatto unico” offerto ad esempio dai fast food. L’insieme di altre monoidentità esistenziali assieme a quella appena citata, si pensi al corpo unico (imposto dalle silhouette televisive), al sentimento unico (imposto dai target amorosi di fiction e delle telenovele), provoca una grave condizione: un’umanità in possesso di una mente unica. Da questa problematica si può notare un’emergenza di educazione in grado di liberare il soggetto-massa standardizzato dalle cattive abitudini alimentari e incentivare una riscoperta della vita contadina nonché del buon cibo. L’evoluzione bio-tecnologica dell’agricoltura e dell’allevamento e quindi dell’alimentazione provoca un cambiamento ibridativo che non consiste solo con un confronto nel corso della propria vita; questo è un fattore di svolta antropologica dagli esiti sicuramente difficili da prevedere ma la ricchezza culturale dell’alimentazione della popolazione mondiale ha portato complessi percorsi di scambio e prestiti culturali che vanno sicuramente valorizzati attraverso l’educazione alimentare. Attraverso questi progetti si vuole investire sul binomio educazione-formazione per rispondere a un mondo che sta cambiando caratterizzato da globalizzazione, incertezze ed inquietudini; oggi l’uomo contemporaneo che potremo definire un uomo a dimensione marcusiano, sembra ormai così slegato a ciò che riguarda l’ agricoltura e l’allevamento ed è incapace di cogliere le molteplici diversità dei prodotti presenti in natura. Bisogna pertanto insistere sulla connessione fra scuola ed educazione alimentare cercando di valorizzare abilità più generali che competenze ristrette attraverso una selezione dei contenuti e dei siti promotori di offerte didattiche nonché all’interazione-cooperazione fra gli alunni, la scuola e le famiglie. Le finalità di questa iniziativa è quella di promuovere nel soggetto educativo un insieme di conoscenze e competenze che permettano di prendere coscienza e di riflettere su questo argomento spesso trascurato all’interno delle scuole; il processo interattivo protratto durante i cinque anni delle scuole di secondo grado permette ai bambini di entrare in una specifica relazione con una serie di persone significative come l’educatore sociale e culturale, attraverso cui i soggetti raggiungono una sorta di autonomia intellettuale ed etica. La grande risorsa di un laboratorio di educazione alimentare sta nel sapere comunicare anche con le famiglie questa sensibilità verso la riscoperta del “buon cibo”, comunicare è fondamentale giacché l’intera società si basa sulla capacità dell’uomo di partecipare intenzioni, desideri, sentimenti e conoscenze. Vi è all’interno della cittadinanza una profondissima comunicazione promossa con le numerose iniziative di setting di gruppo che oltre a dare un senso di continuità e regolarità del progetto sono in primis un luogo pensato per fare e comunicare dal poiché lo scopo del lavoro è fondato sulla formazione e il cambiamento individuale. Attraverso questo blog si promuovono la creazione di risorse digitali di ambito artistico/culturale, scientifico ed antropologico accessibile mediante strumenti telematici. Sicuramente la capacità di impiegare nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione in un paese come il nostro dove vi è un ritardo per quando riguardano l’uso di queste tecnologie considerate “sistemi complessi” poiché anche la formazione a distanza (FAD) è sicuramente una risorsa per la sperimentazione di nuovi metodi educativi. In particolare questi nuovi ambienti virtuali cercano di interpretare la realtà attraverso due punti rilevanti: la prima educativa/didattica in cui la pedagogista analizza le possibili dimensioni educative dell’aula per progettare attività didattiche rivolte ai bambini e ragazzi. Il secondo obiettivo è formativo in cui si realizzano progetti di approfondimento e valorizzazione dei beni culturali per diverse categorie di utenza: insegnati, educatori, genitori, cittadinanza. In questo modo il blog si pone sia come anticipatore ovvero luogo di preparazione per uno specifico argomento, sia consolidatore quindi strumento educativo per la rielaborazione precedente e infine come dilatatore ossia un’opportunità di crescita formativa e culturale rispetto a temi già in parte conosciuti. Infine l’uso di questo strumento il cui fine è presentare laboratori di educazione alimentare diventa a mio avviso un’ottima risposta a siti che non sono altro che spazi internet privi di contenuti significativi con scopi solamente pubblicitari e commerciali prevalentemente diseducativi.

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